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Mi chiamo Sara, ho 29 anni e ho da sempre la passione per il sorriso. Fin dalla mia prima esperienza di lavoro fuori casa all'età di 18 anni ho capito realmetne quello che volevo fare nella vita. Dopo la maturità sono partita con un agenzia di animazione alla volta dell'isola di Creta. La mia esperienza è durata 5 mesi estivi in un villaggio turistico - vacanze per famiglie italiane. Balli, tornei, spettacoli erano il mio pane quotidiano. Veder il sorriso sui volti di quelle persone era il mio orgoglio e la mia linfa vitale.

Sono passati 11 anni da quell'esperienza, ma ancora oggi mi ricordo i sorrisi e le grida dei bambini. In questi 11 anni ho sempre lavorato dell'ambito dell'animazione e dell'aintrattenimento. Ma ad una certa ho capito che quelle capacità che avevo sviluppato dovevano servire ad investire nella mia vita e in quella degli altri. Così, grazie al mio fidanzato e fedele complice di vita, ho fatto il grande salto. Ho deciso di aprire la mia agenzia eventi e spettacoli. Oggi lavoro soprattutto per i bambini, per le scuole e ogni tanto facciamo eventi benefici negli ospedali e negli orfanotrofi. Con i soldi delle donazioni riusciamo a regalare un sorriso anche ai meno fortunati.

In occasione del prossimo natale, abbiamo deciso di organizare una festa nataliza nell'ospedale centrale della città. Per l'occasione regaleremo cappellini di babbo natale a bambini e infermieri. Crediamo che regalare un oggetto relazionato con la festa, sia qualcosa che riporti l'animo del bambino ad un senso di appartenenza sociale e culturale. Una mianiera per distrarli da quei problemi che non dovrebbero essere nella testa di un bambino, ma riportare invece i temi infantili della celebrazione del natale. I cappelli sono un oggetto semplice, economico e con un significato ben preciso. Mai banale. Per esser originali i nostri capplelli saranno tutti colorati di un tono diverso, proprio come questi , reperibili facilmente in rete.

Credo che sia importante nella vita delle persone dedicarsi anche a chi non ha le fortune di tutti. E credo che non sia qualcosa da considerare come un sacrificio o un obbligo, ma come qualcosa di piacevole per noi stessi e per gli altri. Un karma eccezzionale che ci farà stare bene - propio come mi facevano stare bene i sorrisi di quei bambini alla mia prima esperienza di lavoro.